domenica 27 febbraio 2011

URANIO: SEQUESTRATO MATERIALE RADIOATTIVO NEL POLIGONO DI SALTO DI QUIRRA

Ormai non ci sono piu' dubbi: nel Poligono Interforze di Perdasdefogu c'e' uranio 238, cioe' uranio arricchito. La svolta nell'inchiesta - aperta a meta' gennaio dalla Procura della Repubblica di Lanusei per fare chiarezza sui numerosi casi di linfoma di Hodgking registratisi in questi anni nella popolazione ed alcune malformazioni negli animali - e' arrivata ieri sera, al termine delle ispezioni ordinate dal Procuratore Domenico Fiordalisi in due magazzini della base sperimentale e nella diramazione di Capo San Lorenzo.

Sono state sequestrate le cinque cassette metalliche dove i rilevatori degli esperti hanno registrato valori di radioattivita' cinque volte superiori alla norma e l'intero deposito dove erano custodite. Ma sono stati portati via anche tutti i documenti (disposizioni interne, ordini di servizio, turni di lavoro, regolamento dei magazzini) con i quali si potranno accertare responsabilita', soprattutto sul fatto che sia all'ingresso del magazzino, sia sopra le casse non erano stati posti i segnali necessari a distinguere la presenza di materiale radioattivo. Due militari, che di recente hanno svolto regolarmente servizio in quel magazzino, si sono ammalati di tumore e hanno dovuto sottoporsi a trattamenti chemioterapici.

Ieri mattina una squadra di poliziotti e vigili del fuoco specializzati, accompagnati dalla dottoressa Maria Antonietta Gatti (responsabile del Laboratorio dei biomateriali del Dipartimento di Neuroscienze dell'Universita' di Modena e Reggio Emilia) e dal fisico nucleare professor Paolo Randaccio hanno fatto un sopralluogo nella base militare facendo poi la scoperta che forse apre definitivamente uno squarcio sull'intera vicenda. Il materiale ritrovato e' ora nel bunker dell'Universita' di Cagliari ed in queste ore viene disposto il controllo accurato per capire dove sia contenuto l'uranio 238. (fonte: ANSA)

giovedì 24 febbraio 2011

Il fisico nucleare Evandro Lodi Rizzini: disponibile a svolgere delle indagini per verificare la presenza di materiale radioattivo

Già in un articolo apparso sul Corriere della Sera il 21 marzo 2001, cioè dieci anni fa, dissi che bisognava appurare in modo scientificamente sicuro la presenza di uranio in certe patologie e situazioni ambientali.

Peraltro, già il 31 marzo 1977, in occasione di una audizione della Commissione presieduta dall'On. Loris Fortuna, presente anche una giovane Emma Bonino, ebbi modo di illustrare quale e quanta attenzione si dovesse porre nel monitorare il territorio circostante la centrale elettronucleare di Caorso per valutare e quantificare la presenza di materiale fissile, uranio compreso.

Sono passati più di cento anni dall'assegnazione del premio Nobel al fisico E. Rutherford per la caratterizzazione della radiazione alfa emessa da materiali fissili. Non è difficile pensare che i fisici nucleari, a cui appartengo, non abbiano disimparato ciò che Rutherford ha iniziato a studiare ma abbiano mezzi e metodologie ancor più caratterizzanti la radioattività.

Avevo dato, e mantengo la mia disponibilità a valutare la presenza di nuclei di elementi radioattivi nelle situazioni che hanno così dolorosamente colpito civili e militari negli ultimi quindici anni.

Va detto in modo chiaro e netto che questo tipo di indagini-analisi va affidato a fisici nucleari che dispongono delle opportune conoscenze e tecnologie e non a persone che studiano altre situazioni ambientali come polveri sottili o inquinanti chimici.



Evandro Lodi Rizzini
Direttore Dipartimento Chimica e Fisica Università di Brescia
membro del CERN di Ginevra, Dipartimento Fisica delle particelle nucleari

martedì 22 febbraio 2011

Tracce di uranio impoverito nel cadavere di un reduce dai Balcani

Tracce di uranio impoverito sono state riscontrate nelle ossa e nei tessuti molli del cadavere di un militare reduce dai Balcani. Il caso riguarda Ludovic Acariès, soldato francese deceduto nel 1997 all’età di 27 anni per un linfoma non Hodgkin, ed è all’attenzione della giustizia francese in quanto i familiari hanno chiamato in causa, per far luce sulla morte, il Ministero della Difesa. Le analisi spettrometriche sono state effettuate nell’ottobre del 2010 in un laboratorio di Reims su mandato del Tribunale di Cergy-Pontoise che aveva disposto l’esumazione della salma.

Alcuni resti del corpo erano stati analizzati nel 2005 in Italia, ma in quell’occasione non erano state riscontrate tracce della sostanza incriminata, ma solo metalli pesanti come cromo e ferro.

Della vicenda si sta occupando l’associazione francese Avigolfe, fondata, tra gli altri, dal padre di Ludovic, ma anche l’Airpri. “Le notizie che arrivano dalla Francia – fanno notare dall’Associazione Vittime Uranio –potrebbero rappresentare una svolta nelle indagini dei vari organi competenti a cominciare dalla Commissione parlamentare di inchiesta”. “Queste analisi – commenta Falco Accame, presidente dell’Anavafaf - sono la dimostrazione che l’uranio impoverito c’è, e che contrariamente a quanto si dice, non si perde e che quindi si può riscontrare. In passato altre analisi italiane lo dimostrarono ma furono dopo qualche tempo smentite
dagli stessi autori”.

"Le analisi - spiegano infine dall'Aipri - confermano la presenza di particelle di metalli pesanti allungandone la lista ma contraddicono la categorica “assenza” di uranio impoverito da anni ostentata. Ne rilevano in effetti sia nei tessuti con una una media di 3,34 nanogrammo per grammo pari a 4,12E-5 Bq che nella ossa con una media di 0,76 nanogrammo per grammo pari a 9,37E-6 Bq. Segnalano inoltre la presenza di un altro elemento estraneo alla composizione atomica degli esseri umani come il tungsteno".

martedì 15 febbraio 2011

URANIO: ASSOCIAZIONE VITTIME, ANALISI RADIOLOGICHE A QUIRRA

(ANSA) - CAGLIARI, 15 FEB - ''Prelevare dei campioni di terreno dalle aree interessate e da quelle circostanti ed effettuare su di essi delle analisi radiologiche, meglio se in un centro specializzato all'estero, ad esempio in Francia''. E' quanto chiede l'Associazione Vittime Uranio che interviene sulla questione uranio impoverito a Salto di Quirra e sugli ''allarmanti, ma non inaspettati'' sviluppi della vicenda. ''Chi di competenza se ne faccia carico e illustri poi, in maniera trasparente - sottolinea l'associazione -, i risultati alla cittadinanza. In questo modo sarebbe possibile stabilire se si e' in presenza o meno di contaminazione da uranio''. (ANSA). CT 15-FEB-11 20:41 NNN

sabato 12 febbraio 2011

Presto le modifiche alle norme sui risarcimenti

Al termine di un confronto in Commissione d'inchiesta su fattori patogeni per il personale impiegato in missioni militari, con particolare riguardo, all'uranio impoverito il Sottosegretario Giuseppe Cossiga ha sottolineato che il Governo procedera' tempestivamente al varo di modifiche regolamentari se sara' approvato anche dal Senato - in sede di conversione del DL sulla proroga delle missioni militari - l'emendamento varato alla Camera che rende piu' fluide le procedure per il tempestivo accesso delle vittime di fattori patogeni o di uranio impoverito (e dei loro familiari) agli strumenti risarcitori e di sostegno del reddito.

Il Presidente della Commissione Costa si e' dichiarato favorevole all'emendamento, valutato positivamente anche dal Governo, perche' il solo fatto di aver contratto patologie gravi dopo aver preso parte a missioni di pace all'estero da'titolo per chiedere l'attribuzione degli indennizzi.