Ancora morti e malati per possibile contaminazione da uranio impoverito. L’ultimo militare morto è G.P., 46 anni di Belluno, scomparso lo scorso 10 giugno. Da alcuni anni combatteva con un tumore alla testa. Oggi è il padre a chiedere giustizia. “Non ho nessuna mira economica - dice- chiedo solo che mio figlio venga riconosciuto come morto nell’interesse della Patria”. G.P. era un elicotterista dell’Esercito, in passato aveva partecipato ad alcune missioni nei Balcani ma ha operato anche nei poligoni della Sardegna. “Secondo il neurochirurgo di una clinica di Hannover che ha eseguito i due interventi su mio figlio - racconta l’uomo - la patologia era da mettere in relazione al servizio prestato”.
Il secondo caso di morte sospetta viene denunciato invece dal figlio di un militare, reduce dalla Bosnia e residente a Vasto (Chieti), scomparso nell’aprile scorso a causa di un tumore ai polmoni. “Mio padre – racconta F.Z. - è stato in Bosnia nel 97 e si è ammalato nel gennaio 2010. Dopo un anno e mezzo di chemioterapia e vari ricoveri in ospedale per complicazioni, il tumore lo ha distrutto facendolo morire.Lui era un marconista e mi raccontava che il suo lavoro consisteva nel fare scorte radio e scorte armate nei giacimenti di munizioni. Precisamente non so cosa succedeva lì, e nemmeno i soldati erano al corrente del materiale che trovavano e poi facevano esplodere. So solo che mio padre a 58 anni è morto”.
Viene da Gioia del Colle (Bari) infine la testimonianza di V.C., militare di 41 anni con alle spalle numerose missioni all’estero. “Nel settembre 2009 sono stato operato per un carcinoma papillare alla tiroide – racconta – Oggi sono ancora in attesa di una risposta da parte della Difesa alla quale ho presentato la domanda per il riconoscimento della causa di servizio nel gennaio del 2010”. Un’altra segnalazione riguarda un militare della provincia di Lecce, ma dice di aver “paura di venire allo scoperto”.
Intanto la procura di Lanusei continua ad indagare e la Commissione di inchiesta prosegue nell'audizione degli esperti. Se, come sostiene Umberto Veronesi, l'uranio impoverito è innocuo qualcuno spieghi a queste persone perché i loro familiari si ammalano e muoiono.