domenica 18 novembre 2012

TORRE VENERI: VERITA' NASCOSTE?

(Dossier di Lecce Bene Comune) Quali sono le verità nascoste nel Poligono di Torre Veneri? Esiste un pericolo inquinamento da UranioImpoverito o altri metalli pesanti? Ci sono pericoli per la salute della popolazione civile che abita nellecircostanti aree di Frigole e San Cataldo? Quali misure sono state e saranno prese? Chi controlla? Quali sono i risultati delle indagini già effettuate e finora non rese disponibili alla cittadinanza? Questi i pesanti interrogativi che sono al centro dell’iniziativa di Lecce Bene Comune che con due esposti denuncia, uno del 31 maggio ed altro del 30 ottobre scorsi, ha interessato la Procura della Repubblica di Lecce perchè sia fatta luce sulla vicenda. Un fascicolo è stato aperto dal Procuratore Ennio Cillo.

Facciamo un passo indietro. Dopo la guerra del Golfo e poi ancora la Bosnia ed il Kosovo incomincia ad assumere dimensione pubblica lo scandalo dell’Uranio Impoverito (Depleted Uranium). Scarti del processo di arricchimento del combustibile per le centrali nucleari, ma anche scorie contenenti plutonio. Il tutto usato in proiettili, munizioni e nelle testate dei missili da crociera tomahawk. Solo nel Kosovo 31.000 proiettili “speciali” e l’equivalente di circa dieci tonnellate di uranio impoverito. A fine 2007 da fonti ufficiali del Ministero della Difesa : 77 morti e 312 malati. Circa 170 i morti e oltre 2.500 malati per l’ “Osservatorio Militare”. Tumori dell’apparato respiratorio, leucemie, linfoma di
Hodgkin e linfoma non Hodgkin, ed altro ancora. Nel 2000 viene istituita una commissione parlamentare, la commissione Mandelli, con esiti insoddisfacenti. Nel 2004 viene finanziato,il progetto Signum, acronimo di “Studio di impatto genotossico nelle unità militari”.

Tutto ciò non coinvolge solo i militari impegnati nelle missioni di guerra: dubbi, sospetti e morti anche intorno ai poligoni di tiro dove vengono stoccate munizioni ed effettuate esercitazioni. In Sardegna il poligono di Quirra a Perdas de Fogu. Nel Salento: Torre Veneri nei pressi di Frigole.

Nel 2002 risulta diagnosticato un linfoma di Hodgkin a D.M. , 33 anni, tra il 97 e il 98 militare di leva al poligono leccese. Nel 2007 un tumore osseo ad un ventinovenne di Copertino, di leva tra il 98 e il 99 a Torre Veneri. Nel 93 sisvolgevano a Torre Veneri esercitazioni a fuoco della Nato con contingenti spagnoli, belgi, tedeschi e americani. Era il periodo della guerra in Somalia, conflitto in cui è stato giudizialmente accertato l’uso di armi all’uranio impoverito. Nel settembre 2007 la Commissione parlamentare visita ufficialmente il Poligono di Torre Veneri ricevendo rassicurazioni dal comandante e senza procedere ad alcun prelievo in loco. Nell’ottobre 2008 l’on. Teresa Bellanova presenta un’interrogazione parlamentare volta ad acclarare l’uso dell’uranio impoverito a Torre Veneri e la sua connessione con i numerosi ed anomali decessi per neoplasie nella vicina Frigole. Interrogazione rimasta senza risposta.

Nel 2010 viene istituita un’altra commissione parlamentare sulle vittime dell’uranio impoverito, presidente il sen. Rosario Giorgo Costa. Si indaga sul proliferare di morti sospette tra i reduci dalle missioni e sui poligoni in Italia. Tra essi Quirra in Sardegna e Torre Veneri.

A Quirra e Campo San Lorenzo la magistratura sequestra i dodicimila ettari dei poligoni per il reato di disastro ambientale. Diversi pastori affetti da patologie tumorali del sistema linfatico. Numerosi gli ovini nati conmalformazioni e anomalie genetiche. Indagati tra gli altri l’ex comandante, generale in pensione Tobia Santacroce, disastro ambientale e omicidio volontario, e due chimici per falso ideologico (non segnalarono anomalie nelle analisi sugli ovini).

A Torre Veneri viene testato ad inizio 2009 il nuovo blindato Freccia che andrà ad affiancare il Lince nella missione in Afghanistan. Blindato che dovrà resistere nelle prove agli attacchi effettuati con armi tra le più efficaci. Quali tipi di munizioni vengono usati in queste esercitazioni?

Il 9 marzo 2012 una delegazione della Commissione parlamentare si reca presso il Poligono di Torre Veneri dove ascolta il colonnello Capraro, che esclude l’uso di uranio impoverito presso il Poligono di Torre Veneri. “… Rispondendo ai quesiti posti dalla senatrice Granaiola e dal senatore Caforio, il generale Cutropia e il colonnello Capraro hanno precisato che finiscono in mare, prevalentemente, bossoli di alluminio, e che non sono mai state effettuate bonifiche dei fondali. I due ufficiali hanno aggiunto che, per le esercitazioni a terra, la bonifica successiva è obbligatoria ed è certificata da un verbale redatto dal responsabile dell”esercitazione. La bonifica – hanno precisato i due ufficiali – risponde ad esigenze di sicurezza, ed il bossolame raccolto viene poi smaltito all’esterno della base, a cura di stabilimenti specializzati. Hanno infine aderito alla richiesta della senatrice Granaiola, di trasmettere i registri in cui vengono annotati i munizionamenti utilizzati ed i residui raccolti nelle bonifiche.

Occorre aggiungere che, mentre si svolgeva il briefing, il collaboratore della Commissione capitano Paride Minervini, su disposizione della Presidenza, ha raccolto campioni di terreno ed effettuato un sopralluogo in alcune aree del Poligono, documentando, anche fotograficamente, una situazione non del tutto rispondente a quella descritta dal comando della base, e, soprattutto, tale da fare ritenere che il materiale residuato da esercitazioni non sempre sia oggetto di bonifiche accurate”.

Nel Resoconto sommario n. 71 del 16/05/2012 della Commissione Parlamentare, avete ad oggetto “Comunicazioni del Presidente sullo stato dell’inchiesta parlamentare relativamente ai poligoni di tiro”, il Presidente Senatore Rosario Giorgio Costa con riferimento al sopralluogo del 9 marzo scorso nel poligono di Torre Veneri, afferma che “… sopralluoghi effettuati dalla Commissione e dai collaboratori, a Capo Frasca, a Capo Teulada e a Torre Veneri, hanno messo in luce una situazione articolata, che però conferma come dato prevalente una certa sottovalutazione delle problematiche ambientali e sanitari..”. In quella stessa circostanza, il capitano Minervini, che accompagnava la delegazione della Commissione, effettuò ulteriori approfondimenti, dai quali risultò una situazione non del tutto rassicurante dal punto di vista dell’inquinamento. Per tale ragione, avendo anche il conforto degli altri componenti della delegazione, il Presidente ritenne opportuno conferire allo stesso capitano Minervini l’incarico di effettuare alcune verifiche tecniche in loco, con particolare riferimento alla parte marittima del poligono.

In data 24 luglio ha luogo la seduta della Commissione Parlamentare in cui, come risulta agli atti pubblicati online dalla Commissione medesima, il Capitano Paride rende noti gli esiti delle ulteriori indagini svolte. A questo punto, accade qualcosa di singolare ed inquietante e che merita molta attenzione: infatti, citando testualmente gli atti della Commissione Parlamentare “…poiché i risultati delle indagini svolte sono ancora provvisori,il Presidente (sen. Rosario Giorgio Costa) propone che l’audizione si svolga in seduta segreta, ai sensi dell’articolo 13 comma 1 del Regolamento interno.

Tutte le precedenti sedute della Commissione Parlamentare (circa 50 ad oggi nel solo 2012) sono state regolarmente comunicate alla pubblica opinione con pubblicazione del resoconto stenografico delle sedute. La seduta del 24 luglio sui risultati delle indagini effettuate a Torre Veneri viene invece secretata. Cosa ha detto il Capitano Minervini sulle indagini effettuate a Torre Veneri? Quali sono i risultati pur provvisori fin qui addotti? Perchè non sono stati resi pubblici?

Successivamente in data 20 ottobre lo stesso sen. Giorgio Costa rilascia un’intervista al periodico online Il Tacco d’Italia “… presso il poligono di Torre Veneri, nei pressi di Lecce … è stata verificata la presenza di zone dove si sono accumulati residuati delle attività di esercitazione, che richiedono presumibilmente importanti interventi di bonifica, finora evidentemente non attuati, sia a terra sia nel mare circostante …Nell’Area Bersaglio Carri non risulta che sia asportato il materiale di risulta prodotto dall’esplosione dei colpi in arrivo, e durante le analisi e stata rinvenuta sul terreno una notevole quantita di materiale inerte affiorante. Per quanto concerne l’area marina, le immersioni subacquee effettuate hanno evidenziato la presenza di numerosi relitti inerti, di proiettili da esercitazione, di un barcone metallico e di penetratori in materiale attualmente in fase di identificazione”. “Dalle informazioni raccolte risulterebbe altresi che l’area sia marina sia terrestre – attualmente interdetta – sarebbe frequentata da recuperanti clandestini di metalli per scopi commerciali. Tale attivita, ove confermata, risulterebbe altamente pericolosa, sia per il rischio di esplosioni sia per i danni alla salute’- .

Chiediamo che sia fatta piena luce sulla vicenda, che vengano effettuati riscontri ed analisi; che quanto già riscontrato dalla Commissione tramite il Capitano Paride Minervini, venga reso di pubblico dominio. La popolazione ha il diritto di sapere qual è lo stato dei fatti, quali i rischi sanitari per la popolazione civile residente nelle aree limitrofe; se sussiste un pericolo di inquinamento di terreni, aria e falda che possa insinuarsi nel ciclo alimentare sia con riguardo all’eventuale presenza di uranio impoverito, sia agli altri metalli pesanti. Chiediamo di sapere se e quando si faranno i necessari interventi di bonifica che ha evidenziato la stessa Commissione Parlamentare (bonifiche per le quali erano stati stanziati dei fondi poi stralciati dal decreto sulla Spending Review).

www.leccebenecomune.it