mercoledì 14 febbraio 2007

Uranio: un'interrogazione parlamentare sulla nostra inchiesta

Maria Celeste Nardini, senatrice pugliese di Rifondazione Comunista, ha presentato un'interrogazione al Ministro della Difesa Arturo Parisi, sull'inchiesta di Francesco Palese relativa ai nuovi casi di possibili contaminazioni da uranio impoverito. La parlamentare chiede, tra l'altro, "se il Governo non ritenga necessario assicurare un impegno straordinario per la bonifica delle aree contaminate al largo delle coste pugliesi e per misure di protezione sanitaria delle popolazioni".

Interrogazione a risposta scritta
NARDINI -
Al Ministro della difesa -
Risultando all’interrogante che:
è in corso un’inchiesta sugli ultimi casi di possibile contaminazione da uranio impoverito portata avanti da GrNews.it; le notizie sui casi relativi a Carmine Pastore di Potenza, arruolato nella Brigata Garibaldi XI Reggimento artiglieri di Teramo e della crocerossina della provincia di Lecce, ai quali è stata diagnosticata una forma di leucemia, causata molto probabilmente da contaminazioni da uranio impoverito nel periodo in cui hanno prestato servizio nei Balcani, per la loro importanza hanno trovato spazio su tutte le agenzie stampa nonché su molti dei quotidiani nazionali come “Liberazione”, “La Padania”, “L’avvenire”, “il manifesto”, “Il Resto del Carlino”, “Il Giorno” e numerosi siti web;
della vicenda si sono interessate anche la testata regionale della RAI pugliese e le emittenti locali Telenorba, l’ATV e il “Quotidiano di Lecce” e l’edizione di Bari di “la Repubblica” e de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, mentre dal Libano si diffonde la notizia della possibile contaminazione della zona meridionale dove sono impegnate le truppe italiane;
questi due nuovi casi confermano che la Puglia e la Sardegna sono tra le regioni più colpite. Sempre in Puglia, il 6 ottobre 2005 è morto il militare Alberto Di Raimondo, dopo i casi di malattia o morte di Calcagni, Pilloni, Di Giacobbe, Antonaci, Maramarco, D’Alicandro, La Monaca: il numero delle vittime pugliesi, secondo l’inchiesta del GrNews.it, si attesterebbe a dieci, portando la regione in vetta ad una classifica poco invidiabile;
su tutta la vicenda dell’uranio impoverito è stato presentato nei mesi scorsi un esposto alla Procura della Repubblica di Bari da parte di Aldo Pugliese, segretario regionale della Uil, poiché da perte del Ministero della difesa, tenuto a fornire annualmente alle Commissioni parlamentari competenti l’elenco degli infortunati, indicandone le cause presunte o certe, ad oggi nessun caso di contaminazione da uranio impoverito è stato segnalato;
il Mare Adriatico, specialmente al largo delle coste pugliesi è tuttora infestato da centinaia di ordigni. Durante la guerra in Kosovo gli aerei statunitensi, prima di tornare nella base di Gioia del Colle, per sicurezza decidevano di “scaricare” le bombe in mare. I pescatori di Molfetta in numerose occasioni, purtroppo, con le loro reti, invece del pesce, hanno caricato sulle barche ordigni inesplosi,
si chiede di sapere:
se il Governo non ritenga necessario assicurare un impegno straordinario per la bonifica delle aree contaminate al largo delle coste pugliesi e per misure di protezione sanitaria delle popolazioni;
se il Governo intenda impegnarsi da subito per la messa al bando di tutte le armi all’uranio impoverito, iniziando unilateralmente a vietarne l’uso nei poligoni di addestramento e lo stoccaggio nelle basi militari, anche internazionali, collocate sul territorio nazionale;
se non si intenda riconoscere lo status di malattia di servizio ai volontari civili ed ai militari che abbiano contratto la malattia nei Balcani, con conseguente carico per lo Stato delle spese mediche, oltre che riconoscere un adeguato risarcimento per le famiglie colpite da una così grave disgrazia;
se non si ritenga opportuno istituire una nuova Commissione d’inchiesta medico-scientifica che appuri i reali pericoli dell’uranio impoverito.
(4-01136)