giovedì 28 giugno 2012

SOLDATO MORTO DOPO MISSIONE BOSNIA, OK DAL TAR AL RISARCIMENTO

Il Comitato di verifica delle cause di servizio del ministero della Difesa aveva negato il nesso di casualita' fra la missione in Bosnia e il decesso di un militare palermitano. Il Tar di Palermo ha annullato il provvedimento, dando ragione ai familiari. La sentenza e' di febbraio, ma sara' notificata al Ministero la prossima settimana. La vicenda e' stata pubblicata dal quotidiano online Livesicilia.
Lo sfortunato protagonista e' un cinquantenne palermitano. Nei primi anni 2000 il maresciallo dell'Esercito era stato in missione in Bosnia Erzegovina. Rientrato in Italia gli venne diagnosticato un tumore ai polmoni. Colpa dell'uranio impoverito, sostengono i familiari. Secondo il Comitato di verifica, pero', ''nei precedenti di servizio dell'interessato non risultano fattori specifici potenzialmente idonei a dare luogo ad una genesi neoplastica. Pertanto e' da escludere precedenti infermita' o lesioni imputabili al servizio che con il tempo possano essere evolute in senso neoplastico''. I familiari del militare hanno presentando ricorso e il Tribunale amministrativo regionale ha dato loro ragione, annullando la decisione del Comitato di verifica.