sabato 5 maggio 2012

QUIRRA; PM LANUSEI CHIEDE 20 RINVII A GIUDIZIO

Sono 20 i rinvii a giudizio chiesti dal procuratore della Repubblica di Lanusei, Domenico Fiordalisi, al termine delle indagini per disastro ambientale nell'area del Poligono sperimentale interforze del Salto di Quirra in Sardegna. Fra i nomi eccellenti vi sono i generali e gli ex comandanti che si sono avvicendati negli anni sia a Perdasdefogu sia nel distaccamento a mare di San Lorenzo (Villaputzu): i generali Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Carlo Landi e Valter Mauloni, i colonnelli Gianfranco Fois e Francesco Ragazzon, il tenente Walter Carta, i professori, ricercatori e tecnici universitari Francesco Riccobono, Giuseppe Prolano, Fabio Baroni, Luigi Antonello di Lella. E ancora il sindaco di Perdasdefogu, Walter Mura, il generale Giuseppe di Donato, il maggiore Vincenzo Mauro e il dottor Vittorio Sabbattini, oltre a due tecnici della societa' Sgs, organismo che si occupa di ispezioni, verifiche e analisi, Gilberto Nobile e Gabriella Fasciani. 
Le accuse vanno da omissioni dolose, favoreggiamento, falso ideologico in atto pubblico e addirittura ostacolo aggravato alla difesa del disastro ambientale nel Poligono interforze di Quirra, Sardegna sud orientale. Secondo il magistrato le morti sospette per tumori e leucemie fra i civili sono da ricondurre all'inquinamento prodotto dagli esperimenti di armi e munizioni, nonche' allo ''smaltimento illecito di rifiuti'', ossia ''brillamenti o interramenti di materiale bellico (bombe e munizioni), senza nessuna cautela per l'ambiente''. Dopo la decisione del Pm Fiordalisi, che martedi' prossimo riferira' alla Commissione del Senato che si occupa di uranio impoverito, e' intervenuta la societa' Sgs che ritiene nulla la richiesta di rinvio a giudizio per i suoi tecnici. 

''In questo procedimento i chimici della Sgs non dovrebbero esserci - ha spiegato la societa' - perche' oltre a non essere in alcun modo colpevoli dei fatti addebitati, non sono nemmeno pubblici ufficiali, come assume invece l'accusa''. Per la Sgs, quindi, ''la richiesta di rinvio a giudizio, che peraltro non e' ancora stata notificata, conferma un atteggiamento prevenuto da parte del procuratore Fiordalisi nei confronti della societa' ed e' inoltre gravemente lesiva dei diritti della difesa in quanto, a norma del codice di procedura penale, dalla messa a disposizione degli atti d'indagine devono trascorrere 20 giorni per consentire agli indagati di esercitare il proprio diritto alla difesa. Al contrario l'ultimo atto e' stato notificato ai chimici Sgs soltanto nove giorni fa, il 26 aprile. Questa richiesta di rinvio a giudizio e' nulla e gli indagati chiederanno l'annullamento''.