Le accuse vanno da omissioni dolose, favoreggiamento, falso ideologico in atto pubblico e addirittura ostacolo aggravato alla difesa del disastro ambientale nel Poligono interforze di Quirra, Sardegna sud orientale. Secondo il magistrato le morti sospette per tumori e leucemie fra i civili sono da ricondurre all'inquinamento prodotto dagli esperimenti di armi e munizioni, nonche' allo ''smaltimento illecito di rifiuti'', ossia ''brillamenti o interramenti di materiale bellico (bombe e munizioni), senza nessuna cautela per l'ambiente''. Dopo la decisione del Pm Fiordalisi, che martedi' prossimo riferira' alla Commissione del Senato che si occupa di uranio impoverito, e' intervenuta la societa' Sgs che ritiene nulla la richiesta di rinvio a giudizio per i suoi tecnici.
''In questo procedimento i chimici della Sgs non dovrebbero esserci - ha spiegato la societa' - perche' oltre a non essere in alcun modo colpevoli dei fatti addebitati, non sono nemmeno pubblici ufficiali, come assume invece l'accusa''. Per la Sgs, quindi, ''la richiesta di rinvio a giudizio, che peraltro non e' ancora stata notificata, conferma un atteggiamento prevenuto da parte del procuratore Fiordalisi nei confronti della societa' ed e' inoltre gravemente lesiva dei diritti della difesa in quanto, a norma del codice di procedura penale, dalla messa a disposizione degli atti d'indagine devono trascorrere 20 giorni per consentire agli indagati di esercitare il proprio diritto alla difesa. Al contrario l'ultimo atto e' stato notificato ai chimici Sgs soltanto nove giorni fa, il 26 aprile. Questa richiesta di rinvio a giudizio e' nulla e gli indagati chiederanno l'annullamento''.