martedì 20 dicembre 2011

ACCAME A COSTA, CENTINAIA DI PUBBLICAZIONI SU PERICOLOSITA’ URANIO

“Della pericolosità dell’uranio impoverito parlano centinaia e centinaia di pubblicazioni negli Stati Uniti e in altri paesi anglosassoni, basti pensare ai test di Maralinga in Australia del 1950 (reperibili sul web) dove è stata sperimentata la pericolosità dell’uranio su mille soldati”. Lo afferma Falco Accame, presidente dell’Anavafaf, un’associazione di assistenza ai militari in merito alle dichiarazioni del presidente della Commissione di inchiesta sull’uranio Giorgio Rosario Costa “Purtroppo l’Italia – aggiunge l’ex ammiraglio - si è occupata del problema con mezzo secolo di ritardo e potendosi giovare di una produzione scientifica modestissima rispetto a quella americana, basandosi su un numero limitatissimo di dati che si aggirano su qualche migliaia rispetto ai circa 900 mila degli Stati Uniti. Le analisi della Commissione Mandelli hanno messo in evidenza purtroppo gravissimi errori e il cosiddetto studio Sigmun (che è stato secretato) non ha prodotto alcun risultato”.

“La pericolosità delle italiche nanoparticelle - continua Accame - è forse stata esagerata e del resto addirittura la Sanità militare italiana, nel corso della conferenza del 2 ottobre 2011 presso il Cnr, ha sostenuto la loro innocuità. L’Italia è stata avvertita dei pericoli dagli Usa già il 20 dicembre 1984 delle norme di protezione da adottare nei riguardi dell’uranio. Ciò che occorre fare è individuare il perché le norme non sono state adottate dall’Italia e perché il personale non è stato informato dei rischi e stabilire su questo quali sono le responsabilità”.