mercoledì 24 ottobre 2007

Ancora cinque casi di malattia. Accame: alla Commissione di inchiesta mancano i dati ufficiali

Ancora cinque casi di gravissime malattie dovute alla possibile contaminazione da uranio impoverito. A denunciarli è il sito Vittimeuranio.com che ha ricevuto le segnalazioni negli ultimi giorni.

I casi riguardano quattro militari ed un civile, F.C. della provincia di Caserta, alle prese con un linfoma di Hodkgin dopo una missione nei Balcani nel 1999, come volontario per la Protezione Civile, entrando in contatto con carri armati e carcasse di veicoli squarciati da proiettili”.

Sono tutti della Provincia di Roma invece gli altri, si tratta di S.S.A., ex militare di 28 anni di Zagarolo, colpito da una forma di tumore all’apparato respiratorio dopo aver effettuato nel 2000 diverse esercitazioni a Vivaro in provincia di Pordenone e aver svolto servizio di guardia presso la Polveriera del 31° Reggimento Carri di Altamura in provincia di Bari.

A Fiumicino inoltre un reduce dai Balcani di 37 anni, appartenente all’Esercito, sta lottando con un tumore allo stomaco. Chiudono la lista altri due reduci dai Balcani e da diverse altre missioni, sempre della provincia di Roma. Si tratta di un comandante di stazione dell’Arma dei Carabinieri di 50 anni, e un suo collega della stazione di un comune limitrofo di 45 anni, alle prese rispettivamente con un tumore al sistema linfatico e uno alla tiroide.

Dall’audizione del ministro Parisi in commissione di inchiesta ad oggi salgono così a 10 i nuovi casi di presunta contaminazione segnalati dal sito e da Falco Accame, presidente dell’Anavafaf.

Per Accame “dopo che la stampa e le televisioni finalmente hanno richiamato l’attenzione sulla questione, molte sono le persone che si sono rese conto del problema e stanno trovando la forza di parlare”.

L’ex parlamentare infine denuncia che “pur essendo quasi al termine del suo mandato la commissione di inchiesta sull’uranio del Senato sta ancora aspettando i dati ufficiali del ministero della Difesa di quello dell’Interno e della Presidenza del Consiglio. Su quali basi la commissione formulerà le sue conclusioni?”