Nella conferenza di presentazione, organizzata in collaborazione con il nuovo portale di denuncia Vittimeuranio.com, il presidente dell’Ana-vafaf Falco Accame ha denunciato gli ultimi tre casi rimasti sconosciuti. Il primo riguarda un ufficiale del Sismi, Antonio Caruso, originario di Catania, deceduto a causa di un tumore al cervello nel 1999, dopo aver prestato servizio in diversi teatri come la Somalia e la Bosnia.
“La notizia della sua scomparsa è stata resa nota solo oggi – ha spiegato Accame – data la particolarità del soggetto impiegato alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La vedova dell’ufficiale ha lamentato il fatto di essere ancora in attesa dopo 8 anni di una risposta da parte della Difesa sul riconoscimento della causa di servizio al marito”.
"Degli altri due casi - ha rivelato Accame - si possono fornire informazioni limitate a causa della volontà di riservatezza espressa dai familiari. Il primo riguarda il caporalmaggiore Roberto C. di Taranto, morto nei mesi scorsi a causa di un tumore, al rientro da una missione operativa in Kosovo dopo aver operato anche nella base di Gioia del Colle. Un altro caso riguarda il sottufficiale Paolo C. di Messina, morto un anno fa anche lui a causa di un tumore dopo una missione nei Balcani".
"Ci aspettiamo - ha concluso - che questo dossier sia acquisito agli atti della Commissione parlamentare di inchiesta tenuto conto che la base dei dati sulla quale sta facendo riferimento è assolutamente vaga, basti pensare al fatto che le vittime restano ancora 28 per la Difesa".
Intanto, attraverso il portale Vittimeuranio.com, il fisico nucleare Evandro Lodi Rizzini, direttore del Dipartimento di Chimica e Fisica dell'Università di Brescia, lancia un appello agli organi competenti chiedendo di poter svolgere delle analisi sperimentali, esplodendo alcuni proiettili all'uranio in una struttura idonea per valutarne gli effetti. "Continuare con delle analisi statistiche come ha fatto la Commissione Mandelli - ha spiegato lo scienziato - non è sufficiente".
Francesco PALESE