(ANSA) - CAGLIARI, 28 GIU - Il dato sardo di 10 morti per possibile contaminazione da uranio impoverito e' il piu' preoccupante fra quelli contenuti nel 'Libro Nero' realizzato dall'associazione delle vittime Ana-Vafaf, presieduta da Falco Accame, in collaborazione con il portale Vittimeuranio.com.
Lo sostiene Mariella Cao, portavoce del comitato 'Gettiamo le basi'. 'Premesso che ai 10 morti registrati in Sardegna dal 'Libro nero' ne vanno aggiunti almeno altri tre - sostiene Cao - il dato va comunque rapportato con la popolazione dell'isola, poco piu' di un milione e mezzo di abitanti. La Sardegna quindi ha il doppio dei morti rispetto alla Puglia e il triplo rispetto alla Campania'.
Secondo Cao finora non e' stato sufficientemente esaminato il caso dei poligoni sardi, dove secondo il 'Libro Nero' i militari in servizio avrebbero raccolto a mani nude proiettili e residuati bellici nelle operazioni di bonifica del terreno.
'Servono nuovi controlli e, soprattutto, va applicato immediatamente l'art. 3 del protocollo di Rio, firmato anche dall'Italia. In caso di sospetto - continua Cao - va applicato il principio di precauzione, vanno sospese immediatamente le attivita' nei poligoni e si devono cominciare indagini serie'.
'Invece sembra che le indagini condotte dal 2001 ad oggi - conclude la portavoce di 'Gettiamo le basi' - siano un contentino per l'opinione pubblica'. (ANSA).