Un militare del contingente italiano in Libano e' risultato affetto da una patologia tumorale e ne e' stato disposto il rimpatrio. Una delle ipotesi da verificare e se vi sia qualche connessione tra l'insorgere della malattia e le condizioni ambientali del teatro operativo, con particolare riferimento alla presenza di uranio impoverito.
Il dibattito tra ricercatori circa la presenza di tracce di uranio nel sud del Libano e' ormai in corso da mesi. Secondo i responsabili militari italiani, tuttavia, nelle zone dove sono schierati i nostri soldati non e' stata rilevata alcuna traccia di uranio: anzi, e' stato sottolineato che 'la dose radiologica naturale, dal punto di vista ambientale, e' molto piu' bassa che in Italia'.