sabato 27 settembre 2008

Ancora due morti. Nel silenzio

Due militari sono morti negli ultimi giorni per malattie legate a presunte esposizioni all'uranio impoverito. I due decessi sono quelli di un giovane di 26 anni, A.O., avvenuto all'ospedale di Udine, e di un colonnello medico, A.L., di 53 anni, morto a Padova.

Il Pd chiede a La Russa di indennizzare le vittime

Riconoscere la causa di servizio e gli indennizzi ai militari colpiti da malattie legate all'esposizione all'uranio impoverito in tutti quei casi in cui l'amministrazione militare non sia in grado di escludere un nesso di causalita' tra gli agenti patogeni e la patologia. E' quanto chiedono al ministro della Difesa Ingazio La Russa i senatori del Pd Carlo Pegorer, Pier Luig Scanu, Mario Gasbarri, Felice Casson, Mauro Del Vecchio e Silvana Amati con un'interrogazione parlamentare.

"Continuano a verificarsi toccanti vicende umane legate a patologie contratte a causa di agenti patogeni anche legati all'esposizione all'
uranio impoverito alle quali occorre dare costante attenzione e assicurare una doverosa ricerca della verita'", scrivono i senatori nell'interrogazione: "Nella relazione finale dei lavori della Commissione d'inchiesta istituita al Senato nella passata legislatura su questi casi, viene rilevata l'impossibilita' a stabilire, sulla base delle attuali conoscenze scientifiche, un nesso diretto di causa-effetto tra le patologie oggetto dell'inchiesta e i singoli fattori di rischio individuati nel corso delle indagini, con particolare riferimento agli effetti dell' uranio impoverito".

La Commissione ha ritenuto tuttavia, "vista l'obiettiva sussistenza di fenomeni morbosi legati in tutto o in parte ai contesti fortemente degradati ed inquinati dei teatri operativi in cui ha operato il personale militare", che il verificarsi dell'evento costituisca di per se' elemento sufficiente (criterio di probabilita') a determinare il diritto per le vittime delle patologie e per i loro familiari al ricorso agli strumenti indennitari previsti dalla legislazione vigente, in tutti quei casi in cui l'amministrazione militare non sia in grado di escludere un nesso di causalita'.

La Commissione ha riscontrato, inoltre, difficolta' ad acquisire dati certi riguardo alle vaccinazioni e alle profilassi a cui sono stati sottoposti precedentemente i militari colpiti da tali patologie, difficolta' legate soprattutto ai percorsi clinici individuali. Alla luce di tutto questo, concludono i senatori del Pd, "chiediamo di sapere se siano emersi elementi di novita' dal lavoro del Comitato e quale sia il giudizio del Ministro riguardo il riconoscimento, per il personale che ha contratto malattie legate all'esposizione da
uranio impoverito, della causa di servizio e della speciale elargizione in tutti quei casi in cui l'amministrazione militare non sia in grado di escludere un nesso di causalita' e se intenda predisporre atti legislativi in merito".