mercoledì 17 marzo 2010

SARA' ISTITUITA UNA NUOVA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA

Dopo le richieste dell'Associazione Vittime Uranio, l'Aula del Senato ha approvato ieri all'unanimita' (233 voti a favore) il documento istitutivo di una commissione d'inchiesta che indaghi sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impegato nelle missioni militari all'estero, con particolare attenzione agli effetti dell'esposizione all'uranio impoverito utilizzato nella produzione di proiettili.Il documento messo a punto dalla commissione Difesa del Senato nasce dal compendio di due iniziative del Pd e del Pdl. Quella che vede l'avvio oggi e' la terza commissione d'inchiesta sull'uranio dopo le precedenti istituite durante le due legislazioni precedenti (del centro sinistra, presieduta dalla senatrice Lidia Menapace e del centrodestra, presieduta dal senatore della Lega, Paolo Franco).

FALCO ACCAME: NON DIMENTICARE LE RESPONSABILITA'

E’ importante che finalmente sia stata re-istituita la Commissione per l’uranio impoverito (a cui sono state aggiunte altre cause di pericolosità come l’amianto, i vaccini e le nano particelle). Per quanto riguarda i casi di ammalati nel solo ambito militare (escluso quindi i civili) per possibile contaminazione da uranio impoverito ormai la cifra basata sui dati raccolti dalla Sanità Militare, supera largamente i 2.500.

Il nodo principale finora non risolto è quello che concerne la mancata applicazione del “principio di precauzione”. Laddove non vi è la sicurezza che non vi sia pericolo deve essere adottato. E certamente non è stato adottato in molte situazioni dove si aveva a che fare con l’uranio impoverito, con l’amianto, e vaccini. Per quanto riguarda i vaccini è risultato che in molti casi, mentre dovevano essere somministrati nello spazio di alcune settimane, sono stati somministrati in un solo giorno! Per quanto riguarda l’uranio in Somalia, con 40 gradi all’ombra, i militari USA adottavano tute di protezione, maschere e occhiali, mentre i nostri hanno operato senza alcuna misura di protezione (come ha accertato la sentenza del Tribunale Civile di Firenze in data 17.12.2008). Che l’uranio sia la possibile causa di tumori trova conferma nella legge finanziaria 2008 dove si stabiliscono risarcimenti proprio per malattie causate da uranio e nano-particelle. Anche se non vi è, ovviamente, la certezza del legame tra uranio e tumori, nessuno ha mai osato affermare che un legame non possa esserci. Di qui i motivi per il risarcimento stabiliti dalla legge finanziaria 2008 e dal Regolamento applicativo.

Falco Accame
Presidente Anavafaf

FELICE CASSON (PD), COMMISSIONE D'INCHIESTA SERVE A FAR CHIAREZZA

«L'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sul cosiddetto uranio impoverito, voluta dal Senato in modo bipartisan, è un grande passo avanti per arrivare a fare chiarezza, in modo definitivo, sugli effetti negativi per la salute dei nostri militari, dei cittadini che vivono in prossimità delle basi e dei poligoni di tiro e dei civili che anche in occasione delle missioni sono venuti a contatto con questo tipo di munizioni e con altre sostanze tossico-nocive e cancerogene». Lo dice il senatore Felice Casson, vicepresidente del gruppo Pd, primo firmatario di uno dei due disegni di legge esaminati dalla commissione Difesa e poi dall'Aula di Palazzo Madama.
«Nella passata legislatura -spiega Casson- la commissione d'inchiesta sull'uranio impoverito, nella sua relazione conclusiva, ha raccomandato di continuare ad approfondire il lavoro di indagine. In particolare, l'organismo parlamentare ha raccomandato, pur nell'impossibilità di stabilire con certezza un nesso di causa-effetto tra le patologie presentate da militari e civili e i singoli fattori di rischio, come la dispersione di nanoparticelle di metalli pesanti dovuta alle munizioni all'uranio impoverito, di riconoscere comunque al manifestarsi delle malattie il diritto ai risarcimenti e agli indennizzi ai nostri soldati». L'organismo parlamentare ha inoltre sottolineato la necessità di continuare a raccogliere dati clinici sui militari e sui civili e di perfezionare i protocolli di controllo sanitario.
«La commissione d'inchiesta che oggi istituisce il Senato- prosegue Casson- si prefigge di andare oltre, considerando che mancano ancora importanti indagini mediche, epidemiologiche e biologiche. È necessario verificare l'adeguatezza della raccolta e dell'analisi dei dati sanitari provenienti dai militari e dai civili, sia operanti sul territorio nazionale, che inviati in missione all'estero, esaminare le componenti dei vaccini somministrati al personale delle Forze Armate, indagare sulle patologie collegate all'amianto o al gas radon, che hanno colpito i nostri militari e soprattutto -conclude il senatore- valutare l'adeguatezza degli indennizzi sia di natura previdenziale che di sostegno al reddito dei soggetti colpiti».