"Il ragazzo, 31 anni, della provincia di Cagliari - spiega il legale - ha scoperto di avere un linfoma di hodgkin dopo aver prestato servizio, tra il 1999 e il 2000, nel poligono di Teulada, sempre in Sardegna. Qui è stato impegnato, tra l'altro, a raccogliere bossoli, dopo le esercitazioni, senza nemmeno un guanto e in totale assenza di qualsiasi altra misura di protezione contro l'uranio impoverito".
Si allunga così la scia dei casi sospetti che giungono dai poligoni militari soprattutto sardi. E proprio la Sardegna è la regione italiana a contare il maggior numero di soldati deceduti per presunta contaminazione. Secondo il blog Vittimeuranio.com sarebbero almeno dieci. Si tratta di Giuseppe Pintus (1994), Salvatore Vacca (1999), Antonio Vargiu (2001), Fabio Porru (2003), Valery Melis (2004), Gianfranco Floris (2004), Gianni Faedda (2002), Filippo Pilia (2002), Maurizio Serra (2004), Luciano Falsarone (2004). Secondo il Gruppo Operativo Interforze della Sanità Militare, infine, in Italia sarebbero 250 i morti e 1991 i malati.