Altri casi di militari morti o malati per presunta contaminazione da uranio impoverito vengono segnalati da Falco Accame. ''L'11 settembre scorso - riferisce - e' morto per leucemia mieloide cronica un maresciallo paracadutista di Roma che ha operato in Bosnia nel 2000. A Milano si e' ammalato di un linfoma di Hodgkin un militare che ha operato in Somalia dove ha effettuato pattugliamenti e scorte senza misure di protezione dal giugno 1993 all'ottobre dello stesso anno. Un altro militare della Folgore, residente in provincia di Milano, anche lui in servizio in Somalia nel '93, si e' ammalato di un carcinoma''. Un ulteriore caso segnalato da Accame e' quello di un militare che ha operato in Somalia, Bosnia e Albania, ammalatosi di un carcinoma papillifero. ''Entro il 6 novembre 2009 - sottolinea il presidnete dell'Anavafaf - scade il termine utile per la domanda di risarcimento in base al Dpr 37/2009 in attuazione di quanto disposto dalla Finanziaria 2008.
Ma praticamente (salvo eccezioni) nessuno dei militari malati conosce questo decreto perche' non reso noto dai mass media e di conseguenza non vengono avanzate le domande. Occorre quindi renderne nota l'esistenza e procrastinare la data di scadenza''. Secondo Accame, ''grandissima incertezza vi e' sul numero delle vittime che oscilla tra le 300 e le 2.000, il che denota grave incuria. L'Anavafaf ha indetto una manifestazione di protesta che si terra' domani, in occasione del 4 novembre, presso la stele dei Caduti in tempo di Pace a Roma''.