“Il governo fa carta straccia dei diritti di salute dei militari, compresi quelli che svolgendo il proprio lavoro hanno perso la vita o hanno visto gravemente compromessa la propria salute per le patologie connesse all’uso di sostanze nocive, come l’uranio impoverito. E’ un vero e proprio scandalo, un grave colpo di mano nei confronti di migliaia di vittime (per l'Associazione Vittime Uranio sono 216 morti e oltre 2500 i malati, e si tratta di dati parziali!)”.
Lo dichiarano i deputati del Pd della commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, Jean Leonard Tuoadi e la vicepresidente del gruppo Rosa Villecco Calipari che spiegano: ‘il comma 4 dell’articolo 9 del decreto che proroga il finanziamento delle missioni all'estero esclude la punibilità di chiunque abbia responsabilità nel garantire il rispetto della normativa sulla sicurezza del lavoro per ‘fatti commessi nell’espletamento del servizio connesso ad attività operative o di addestramento svolte nel corso di missioni internazionali’.
Si tratta di una norma che contiene una formulazione furbesca per creare una vera e propria area di irresponsabilità: chiunque davanti ad un incidente di lavoro potrà dire di non essere responsabile, in quanto, si trattava di attività legate a missioni internazionali anche future. Per non parlare delle centinaia di cause per lesioni e risarcimento danni relative alle malattie legate all’utilizzo di sostanze nocive nelle missioni internazionali. Pensiamo ai tanti militari morti per leucemia a seguito dell’uso dell’uranio impoverito nelle missioni dei Balcani. Ebbene, nessuno dei responsabili verrà punito per legge. Siamo davanti ad un ‘tana libera tutti’. E inoltre stupefacente che il relatore Scelli e il presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno non abbiano fatto sentire in aula la propria voce dopo che la II commissione di Montecitorio aveva approvato all’unanimità parere favorevole condizionato proprio alla abrogazione di questa norma”.
Roma, 9 febbraio 2010