martedì 18 settembre 2012

LO STATO DIA RISPOSTE AI FAMILIARI DI SALVO CANNIZZO

“Quella di Salvo Cannizzo è una storia emblematica che dimostra come lo Stato può essere sordo e insensibile anche di fronte a gesti estremi di protesta, nel tentativo di far sentire la propria voce, come quello dello sciopero della chemioterapia, messo in atto dall’ex militare nei mesi scorsi”. Lo afferma in una nota Bruno Ciarmoli, legale dell’Associazione Vittime Uranio. “Ai suoi familiari – continua l’avvocato - vanno le nostre sentitecondoglianze, ci aspettiamo almeno adesso delle risposte concrete da parte degli organi competenti. A tal proposito – ricorda Ciarmoli - dallo scorso luglio giace senza risposta alla Camera un’ interrogazione al ministro della Difesa Di Paola (numero 4-16918)”. Il minino che lo Stato possa fare è quello di garantire vicinanza e aiuto concreto alla famiglia di Salvo Cannizzo, costretto ad una pensione da fame”.

“Vale la pena ricordare – conclude Ciarmoli - che in Italia sono oltre 200 i morti per possibile contaminazione da uranio impoverito e almeno 2500 i militari o ex militari gravemente ammalati, ma si tratta di dati parziali. E’ auspicabile che anche sulle dimensioni del fenomeno venga fatta la opportuna chiarezza”.