mercoledì 13 aprile 2011

La sindrome di Quirra e l'uranio ritrovato nelle ossa di un agnello nato con due teste

Un agnello nato con due teste, nelle cui ossa sono state trovate ''tracce di uranio non naturale'', potrebbe confermare l'ipotesi che tra Perdasdefogu e Quirra siano state utilizzate armi con materiale radioattivo. Il sospetto e' venuto attraverso le analisi rese note dal professor Massimo Zucchetti, docente di impianti nucleari al Politecnico di Torino e consulente del Procuratore della Repubblica di Lanusei, Domenico Fiordalisi, che da mesi indaga sull'incidenza che le esercitazioni militari effettuate nel poligono militare possano aver avuto sulla salute di uomini ed animali. Sara' lo stesso magistrato che, ricevuti gli incartamenti relativi alle analisi, decidera' se e come utilizzare i documenti all'interno della delicata inchiesta.

Il professor Zucchetti ha fornito alcuni particolari parlando sabato notte a Rai News 24 ed annunciando ulteriori e piu' precise notizie una volta che il laboratorio dove sono stati analizzati i reperti chiarira' i dettagli delle analisi. L'agnello con due teste era nato ad Escalaplano nel 2003 e da quando, anni fa, venne analizzato nel laboratorio specializzato di Bologna, il referto non venne mai ritirato. Ora il responso che non ammette dubbi: nelle ossa dell'ovino vi e' ''uranio non naturale'', in grado di creare danni ai figli degli animali che sono venuti in contatto con quella sostanza.

Si tratta di un nuovo elemento di indagine, quindi, per il procuratore Fiordalisi, che indaga sul presunto utilizzo nel Poligono sardo di armi con uranio impoverito, e che le scorse settimane ha anche deciso di far riesumare una ventina di allevatori, morti fra il 1980 ed il 2010 a causa di tumori al sistema linfo-emopoietico per accertare se vi siano contaminazioni da sostanze radioattive.

"FARE CHIAREZZA"

Il ritrovamento di isotopi radioattivi non naturali nella carcassa di un agnello con due teste nato nel 2003 in un paese del nuorese confinante con il poligono sperimentale interforze di Perdas de Fogu-Salto diQuirra, ha suscitato la reazione delpresidente della Associazione Italiana Assistenza vittime Arruolate nelle Forze Armate, Falco Accame, che da tempo chiede maggiori controlli a tutela dei militari e delle popolazioni.

''E' ora di fare finalmente chiarezza su quanto e' veramente accaduto nei poligoni - afferma Accame - e soprattutto sapere perche' un complesso militare-industriale ha potuto operare per moltissimi anni senza i dovuti controlli da parte delle Asl e dei comandi italiani''.