La procura della Repubblica di Lanusei, che indaga sull'incidenza che le esercitazioni militari effettuate nel poligono di Perdasdefogu-Salto di Quirra possono aver avuto sulla salute di uomini e animali, ha iscritto nel registro degli indagati altre due persone (dopo un ex ufficiale per ''disastro ambientale''), con l'accusa di ''falso ideologico in atto pubblico''. Si tratta di due tecnici chimici della societa' Sgs, incaricati per conto del Ministero della Difesa di effettuare i controlli sulla possibile presenza di sostanze nocive nel terreno del poligono. I due tecnici hanno, pero', escluso la contaminazione da uranio e da sostanze pericolose.
Ieri gli agenti della Squadra mobile di Nuoro - come hanno riportato i quotidiani sardi - hanno effettuato alcune perquisizioni nel torinese. Il procuratore di Lanusei, Domenico Fiordalisi, che indaga sulla possibilita' che nel poligono sardo siano stati utilizzati armamenti con uranio impoverito, intende far piena luce su come i tecnici della societa', di cui e' presidente onorario Sergio Marchionne, e legata al Gruppo Fiat (di cui alcune aziende partecipate hanno effettuato nel poligono negli anni scorsi sperimentazioni di armamenti) abbiano svolto le indagini sul terreno. Analisi che, invece, hanno dato esito diverso per i consulenti nominati dalla magistratura che ora vuole chiarire il ruolo dei due tecnici e la veridicita' dei delle loro analisi che hanno attestato l'assenza di inquinamento antropico a Quirra.
LE PRIME AUTOPSIE
Sono state effettuate stamattina le prime tre autopsie, con prelievo di campioni di tessuti, sui corpi di tre persone, un militare e due pastori, decedute negli anni scorsi per tumori al sistema linfo-emopoietico. La procedura e' stata disposta dal procuratore della Repubblica di Lanusei, Domenico Fiordalisi, nell'ambito dell'inchiesta, la prima penale in Sardegna, sull'incidenza nella salute di uomini e animali delle esercitazioni militari svolte nel poligono di Perdasdefogu-Salto di Quirra.
Il prof. Marco Grandi, direttore della Scuola di specializzazione di Medicina legale dell'universita' di Milano, coadiuvato da un altro medico legale, ha eseguito le autopsie degli allevatori nella sala mortuaria del cimitero di Perdasdefogu, mentre quella del militare, il marinaio Paolo Mucelli, 31 anni, morto il 28 marzo scorso per una leucemia fulminante, e' stata effettuata all'ospedale di Lanusei. I tessuti prelevati verranno inviati ai laboratori del Dipartimento di chimica e fisica dell'Universita' di Brescia: spettera' al direttore del dipartimento, Esandro Lodi Rizzini, consulente della Procura, verificare l'eventuale presenza di particelle Alfa, emesse dall'uranio impoverito, e quindi accertare se esistano connessioni fra le morti e l'inquinamento nella zona del Poligono sardo.
Tracce di elementi radioattivi erano gia' stati riscontrati in un agnello nato con due teste. Le riesumazioni delle salme disposte dal procuratore Fiordalisi, destinate poi all'esame autoptico, avverranno a gruppi di tre, ogni dieci giorni. Per completare la raccolta dei tessuti dai cadaveri saranno quindi necessari alcuni mesi. Complessivamente sono infatti venti i corpi che verranno analizzati, la maggior parte di pastori che avevano le greggi vicino al Poligono.
NEGLI ANNI '80 TRENI CARICHI DI MUNIZIONI DA BRILLARE
Negli anni ottanta furono organizzati diversi convogli di treni provenienti da diverse parti d'Italia con munizioni da distruggere nel poligono interforze di Quirra, tra le province di Cagliari e Ogliastra. E' quanto emerge dalle indagini del sostituto procuratore di Lanusei, Domenico Fiordalisi, che conduce l'inchiesta per far luce sull'abnorme numero di tumori e malformazioni tra la popolazione e gli animali che vivono nei pressi della struttura militare. In alcuni periodi i carichi di munizioni non piu' utilizzabili arrivavano, secondo quanto si e' appreso, una volta al mese con convogli anche di tredici vagoni. Il carico dei treni giunti in Sardegna veniva poi trasportato con colonne di camion al poligono di Quirra dove le munizioni venivano fatte brillare. Un'operazione, secondo gli inquirenti, altamente inquinante e pericolosa per l'ambiente.
Nel frattempo hanno preso il via le riesumazioni, disposte dal procuratore Fiordalisi, delle salme di persone morte nei centri vicini al poligono fra il 2003 e il 2007 a causa linfomi o altre forme di tumore. In mattinata verranno presi in esame i corpo di due pastori sepolti nel cimitero di Perdasdefogu e di un militare di Baunei. I periti cercheranno eventuali tracce di sostanze radioattive, in particolare uranio. Sono in tutto 18 le riesumazioni disposte, nell'ambito dell'inchiesta per omicidio plurimo e danni ambientali per verificare se esista un collegamento tra i decessi e le attivita' svolte nel poligono militare.
Al momento nell'inchiesta figurano tre iscritti nel registro degli indagati. Oltre all'ex colonnello Tobia Santacroce, 66 anni di Chieti, accusato di disastro ambientale e omicidio plurimo per aver organizzato nel poligono l'esplosione di munizioni provenienti da diverse parti d'Italia, tra gli indagati vi sono anche due tecnici della societa' Sgs del gruppo Fiat. Si tratta di due chimici accusati di falso ideologico in atto pubblico. Secondo gli inquirenti nell'ambito dei controlli ambientali non avrebbero effettuato le correttamente le comparazioni tra agnelli morti a causa di inalazioni di sostanze tossiche e quelli degli ovili esterni nelle immediate vicinanze del poligono. In questo modo hanno "neutralizzato" le anomalie scoperte pochi giorni prima dai tecnici delle Asl di Cagliari e Lanusei.