giovedì 12 gennaio 2012

SARDEGNA, POLIGONO DI CAPO FRASCA: BESTIAME MITRAGLIATO, MACELLATO E CUCINATO

Durante la recente visita della Commissione Parlamentare d’Inchiesta del Senato sull’uranio impoverito e nanoparticelle non sono emersi dei fatti verificatisi nel poligono di Capo Frasca (e forse in altri), fatti aventi interesse per la salute del personale. Del bestiame si è venuto a trovare nella zona dei mitragliamenti ed è stato colpito dai proiettili realizzati con metalli pesanti e quindi dalle nanoparticelle degli stessi. Il bestiame colpito è stato poi macellato e cucinato.
Non sappiamo se l’attività di macelleria era stata autorizzata o meno e se le ASL abbiano effettuato controlli. Ma certamente le nanoparticelle depositate nei corpi degli animali sono nocive per la salute (vedi Legge Finanziaria 2008, art. 2, commi 78 e 79).

La Commissione Senatoriale è stata dallo scrivente informata su chi può testimoniare in merito. Durante la suddetta visita è inoltre emerso che per uso di cucina veniva impiegata anche acqua di locali pozzi, ritenuta non potabile. Quest’ultima questione ha suscitato una polemica emersa anche nella stampa locale (vedi ad esempio “L’Unione Sarda” del 18 dicembre 2011). Si legge in merito: “il Comandante ha negato la presenza dei tre pozzi artesiani denunciati da anni dai militari in servizio a Capo Frasca...”.

E’ auspicabile che la Commissione Senatoriale raccolga ulteriori elementi. Non è accettabile che il segreto nei poligoni copra questioni che riguardano la salute del personale. Il segreto deve limitarsi a questioni riguardanti le traiettorie dei proiettili e gli effetti causati dalle esplosioni. Un testimone dell’attività nei poligoni afferma: “...il bestiame presente nella zona logistica del poligono (cavalli e buoi) spesso sconfinavano dal loro pascolo e si inoltravano nella zona bersagli del mitragliamento, colpiti dai proiettili degli aerei durante le esercitazioni venivano poi caricati sui mezzi e portati nella mensa per essere sezionati, cucinati e distribuiti nei pasti giornalieri al personale in servizio, compreso il sottoscritto”.

Falco Accame