giovedì 16 febbraio 2012

Si ad una Procura nazionale sulla sicurezza sul lavoro

L'Associazione Vittime Uranio sostiene con forza la proposta del procuratore Raffaele Guariniello di dar vita ad una Procura nazionale che si occupi di sicurezza sul lavoro. Nei giorni scorsi un convinto incoraggiamento è giunto da più parti politiche, in particolare dalla senatrice ed ex ministro Adriana Poli Bortone, cofondatrice di Grande Sud.
Per garantire la sicurezza in fabbrica e in ufficio le leggi ci sono, ma non vengono applicate. Ecco che, come per i boss, anche contro le 'morti bianche' serve una procura nazionale. Il progetto gira da tempo in testa a una coppia di magistrati che ha combattuto entrambe le 'piaghe': il procuratore di Torino Gian Carlo Caselli e il suo sostituto Raffaele Guariniello. Forti delle condanne inflitte al processo Eternit, oggi sono stati ascoltati in Senato, alla commissione d'inchiesta contro gli infortuni sul lavoro.

In questo ambito, ha premesso Guariniello, 'la giustizia non e' efficiente come sarebbe auspicabile. Per questo cerchiamo una soluzione che elimini le sacche di inefficienza. Non siamo contenti di come lavoriamo in questo settore'. Per Caselli, che e' stato anche procuratore a Palermo, 'come la mafia' quello della sicurezza nei posti di lavoro 'e' un tema di portata nazionale'. 

Ecco che serve una procura nazionale. Anche perche' 'i processi in materia di sicurezza sul lavoro non sono di serie B', ha detto Guariniello: 'Sembra che se ti occupi di mafia o di camorra sei un magistrato molto piu' bravo. Non e' cosi''. Il nuovo organismo 'coordinerebbe le inchieste delle procure e inciderebbe sulle tecniche d'indagine. Si tratta - ha illustrato Caselli - di diffondere tecniche e prassi virtuose e di intervenire con supporti e strumenti quando piccole procure conducono grandi inchieste'. 

Le tecniche virtuose, Caselli e Guariniello non devono andarle a cercare lontano. Nella loro relazione scrivono che la procura nazionale dovrebbe far seguire le 'metodologie di indagine' dei casi Eternit e Thyssen, 'piu' affinate rispetto a quelle usualmente adottate', tanto che sono state individuate responsabilita' anche nei vertici delle societa'. Poi ci sono gli altri benefici - elencati in decalogo - della 'superprocura': indagini incisive e rapide, interventi di prevenzione, stop alla frammentazione delle indagini, un osservatorio nazionale sui tumori causati dal lavoro.

Come esempio da scongiurare, Guariniello ha fatto quello delle protesi mammarie: 'In Italia ci sono 108 fascicoli. E' una gestione caotica'. Quello positivo arriva dalla Francia, con il Pole de la sante', che prevede la competenza di due soli tribunali, Parigi e Marsiglia, su una serie specifica di reati.
Ma di esempi negativi Guariniello e Caselli ne hanno trovati pure fra le leggi italiane. Su tutte, quella che prevede, ogni dieci anni, la rotazione negli incarichi dei magistrati: 'O c'e' qualcuno che rinsavisce' e la cambia, 'o perdiamo sia il pool' di Torino che si occupa della sicurezza sul lavoro 'sia la procura nazionale', ha commentato amaro Guariniello prima di entrare in aula.