giovedì 17 maggio 2007

Falco Accame: negato indennizzo a militari sulla base di una legge inesistente



“Il ministro della Difesa Arturo Parisi chieda scusa ai genitori degli avieri Vam Maurizio Serra e Gianni Faedda, deceduti a causa di un tumore al cervello, dopo essere stati impiegati senza alcuna protezione nel poligono di tiro di Capo Frasca, in Sardegna, dove i due militari raccoglievano a mani nude i detriti causati dalle esplosioni di proiettili in dotazione soprattutto alle forze armate americane”. Lo chiede Falco Accame, ex presidente della Commissione Difesa della Camera e presidente dell'Ana-vafaf, associazione che tutela i familiari delle vittime appartenenti alle forze armate.

Parisi deve scusarsi secondo Accame “in quanto il ministero che presiede, ha negato ai due militari la speciale elargizione prevista dalla legge 308/81, rispondendo dopo 11 mesi, e non entro 90 giorni, limite stabilito dalla legge 241/91 sulla trasparenza amministrativa, sostenendo che le due vittime non avevano diritto all'indennizzo in riferimento al Dpr n.243 del 7 luglio 2006. Il legale delle vittime aveva presentato l'istanza il 15 febbraio 2006, quindi la Difesa ha negato la speciale elargizione sulla base di una legge all'epoca inesistente.”

“Si tratta – osserva - di un gravissimo episodio che la dice lunga sui livelli di sciatteria che riguardano il disbrigo di queste istanze e testimoniano quale sia il grado di considerazione nei confronti dei “nostri ragazzi”, che mi ricordano tanto i nostri soldati inviati a combattere in Russia, nella seconda guerra mondiale, con le scarpe di cartone.”

“I genitori di Gianni Faedda, deceduto a Sassari l'8 Settembre 2002 a 26 anni, e quelli del coetaneo Maurizio Serra, deceduto il 16 Maggio del 2004 a Castelsardo, dopo aver aspettato oltre il dovuto la risposta dalle istituzioni, si sono così visti beffati, per l'ennesima volta. Bisogna far capire agli interessati che questi atteggiamenti non possono più essere tollerati in un paese civile” conclude.