(ANSA) - ROMA, 8 FEB - Scade martedi' l'operativita' della commissione monocamerale d'inchiesta sull'uso dell'uranio impoverito e delle sue conseguenze sui militari. L'ultimo atto riguardera', improrogabilmente, l'approvazione o meno della relazione finale predisposta dal presidente Lidia Menapace (Prc).Al testo oggi sono stati presentati una quarantina di emendamenti: alcuni formali o di chiarimento altri 'piu' pesanti' che entrano nel merito della questione. La Menapace esprime il suo personale giudizio sulla conclusione dei lavori: 'Abbiamo fatto una cosa che credo sia buona. Noi non volevamo sostituirci agli scienziati, ne' potevamo farlo. Prendiamo atto che, pur se ancora si sta studiando il tema delle conseguenze dell'uso dell'uranio impoverito sugli scenari militari, gli stessi hanno ormai ipotizzato un nesso fra quell'uso e le conseguenze che sono state riportate dai soldati. Questa probabilita' ci permette di avanzare la richiesta del riconoscimento delle cause di servizio per chi e' stato colpito da questa sindrome. Penso che sul passato si sia espresso un giudizio adeguato a quanto accaduto. Comunque la commissione ha svolto un buon lavoro anche se la fine anticipata della legislatura ci ha impedito di aprire altri settori di indagine che pure avevamo individuato'.
URANIO: ACCAME, LASCIATI FUORI TUTTI I CASI PRIMA DEL 1996
(ANSA) - ROMA, 8 FEB - Falco Accame, presidente dell'Anavafaf, una delle associazioni che tutelano il personale militare colpito dai presunti effetti dell'uranio impoverito, contesta le cifre del ministero sul fenomeno che dovrebbero essere recepite all'interno della relazione finale della Commissione, che sara' discussa martedi' prossimo.Accame sostiene infatti che i conteggi lasciano fuori tutti i casi di persone ammalate o decedute che hanno partecipato, 'senza alcuna misura di protezione, alla guerra del Golfo del '91, alle operazioni in Somalia del '93, a quelle in Bosnia dal '94 al '98'.Inoltre, aggiunge, le cifre fornite prendono in considerazione solo i casi di personale affetto da tumori tralasciando altre sindromi, come la sclerosi multipla e le malattie genetiche con conseguente nascita di bambini deformi.Accame spiega anche che rispetto al personale militare si e' preso in considerazione solo quello affetto da malattie o decedute in servizio e ci si e' dimenticati del tutto di quello che e' andato in congedo e che si e' ammalato dopo aver lasciato la divisa.In molti casi, nota Accame, si trattava di personale di leva.Gli altri casi disattesi dall'elenco del ministero secondo Accame sono quelli del personale della Polizia, dei volontari e di altro personale non inquadrato tra quelli del ministero della Difesa e coloro, militari e civili, che hanno operato nei poligoni. (ANSA).
URANIO: BULGARELLI, RAMMARICO PER CHIUSURA COMMISSIONE
(ANSA) - CAGLIARI, 8 FEB - 'Ritengo che complessivamente si possa essere soddisfatti per il lavoro svolto, anche se rimane il grande rammarico per la chiusura anticipata della legislatura, che ha impedito che la Commissione presieduta dalla senatrice Menapace fosse prorogata anche per l'anno in corso'.Cosi' Mauro Bulgarelli, vicepresidente della commissione uranio impoverito del Senato, che sta per chiudere i suoi lavori con la pubblicazione della relazione conclusiva.'La Commissione ha operato bene e si e' impegnata in particolare nel reperimento dei dati, operazione non facile che ha richiesto talvolta l'ausilio della polizia giudiziaria.Abbiamo incontrato difficolta' burocratiche anche per quanto riguarda i rimborsi da conferire ai militari ammalati e a tale proposito - prosegue Bulgarelli- ho segnalato in un emendamento alla relazione che vi sono gli stanziamenti approvati dalle Finanziarie 2007 e 2008 che restano tuttora inutilizzati. Vi e' inoltre ancora lavoro da fare per quanto riguarda il filone delle vittime civili, a tutela delle quali ho chiesto ripetutamente, in ottemperanza al principio di precauzione, la chiusura cautelativa di quei poligoni, come Salto di Quirra, in prossimita' dei quali si e' registrata un'abnorme presenza di neoplasie maligne tra la popolazione civile residente'. (ANSA).