venerdì 26 giugno 2009
Muore reduce dal Kosovo. La moglie: "Sono disperata, voglio verità e giustizia"
A rivolgersi al nostro blog, dopo mesi di dolore e silenzio, è stata L. P., 46 anni, moglie dell'uomo, morto in seguito ad un adenocarcinoma, presumibilmente di origine polmonare. Il militare era stato in missione in Kosovo a Pec dal 2000 al 2001, faceva il radiologo. Ha lasciato, oltre alla moglie, tre figli, di dieci, sette e un anno e mezzo. In una lettera la donna di dice "disperata" e chiede agli organi competenti che sia fatta luce e giustizia sulla morte del marito. Solo alcuni giorni fa avevamo denunciato un altro caso di morte e due di malattia.
Secondo un recente bilancio del Goi (Gruppo Operativo Interforze della Sanità Militare), sarebbero 158 i militari morti e 1991 quelli malati a partire dagli anni novanrta fino ad oggi. In molti si stanno rivolgendo alle strutture preposte per ottenere i risarcimenti previsti dal Governo, che ha stanziato per questo 30 milioni di euro, ma l'iter sembra più difficoltoso del previsto."
venerdì 19 giugno 2009
Un morto sospetto a Messina e altri due casi di malattia. Asportato l'arto inferiore ad un ragazzo di Roma

Non si tratta del primo caso di personale italiano non militare vitima di possibile contaminazione da uranio impoverito. Mentre per i militari, anche se con ritardo e non sempre in maniera efficace, furono adottate delle misure di protezione, non si hanno notizie sulle precauzioni che i ministeri diversi da quello della Difesa (in questo caso quello delle Finanze) avevano adottato per il proprio personale, impegnato negli stessi teatri e quindi esposto agli stessi rischi delle nostre truppe.
giovedì 23 aprile 2009
ALTRI CASI DI MORTE E MALATTIA
Dopo i casi resi noti il 3 marzo 2009 (un caso di morte, 5 di gravi infortuni) si è avuto notizia di altri 2 casi di morte e 4 di malattia.
Tra i casi di morte quello di un militare di Milano deceduto per leucemia nel 2007, il militare era stato impiegato in Somalia nella Operazione Ibis nel 93. Altro caso quello di un carabiniere di Cattolica che aveva operato nel poligono di Fossano (Cuneo) morto per un tumore ai polmoni. Tra i casi di malattia quello di un militare di Napoli, paracadutista e bonificatore NBC, ammalatosi di un linfoma di Hodgkin, che aveva operato in Somalia nella missione Ibis nel 93. E ancora un caso di un militare che aveva operato anch’egli in Somalia nel 93, ammalatosi di linfoma (10 linfomi su una gamba e uno sul dorso).
Da osservare che se il numero di casi di malattia era nel 2007 di 1991, come rese noto il GOI (Gruppo Operativo Interforze della Sanità Militare) alla Commissione di Inchiesta Senatoriale sull’uranio impoverito, ora il numero ha superato quello dei 2.000, una cifra veramente preoccupante. E’ da mettere in rilievo il numero dei casi che sono stati resi noti circa le operazioni condotte in Somalia. Ciò avviene dopo la sentenza del Tribunale di Firenze del 17 dicembre 2008, relativo appunto ad un caso verificatosi in Somalia. Finora ufficialmente
C’è anche da notare, in relazione a questi casi, che si verifica, a più di 10 anni di distanza, che per alcuni di questi non si ha ancora una decisione circa la “causa di servizio” per la quale dovrebbero probabilmente essere sufficienti 3 mesi di tempo. Inoltre viene richiesta la sussistenza della “causa di servizio” quando
Falco Accame
La Class Action per le vittime di possibile contaminazione da uranio
Vorrei portare l'attenzione su un elemento sul quale non si pone abbastanza l'accento, a mio avviso. Tutti coloro che hanno perseguito le vie legali hanno ottenuto sentenze favorevoli. Il vero problema è che possiamo parlare dei nostri morti per settimane, mesi, anni, sensibilizzsre l'opinione pubblica, rendere sempre più consapevoli coloro che fino ad oggi hanno vissuto ignorando questi fatti terribili.
Chiediamo al governo perchè la legge è bloccata alle camere da mesi, perchè è stato presentato un emendamento che consentirebbe solo a chi ha un' istanza "identica" di ricorrere allo stesso legale? Questo significa annullare totalmente il significato della legge. Infatti, quanti di coloro che sono morti, come mio marito, sono deceduti al luglio del 1999 per un tumore cerebrale?
Daniela Volpi
martedì 21 aprile 2009
"La verità sulla morte di Atonino Caruso". Scrive la moglie da undici anni senza risposte
Mio marito è deceduto nel 1999, ufficilale dgli incursori paracadutisti, uno stato di servizio costituito da continue missioni all'estero, a partire dal Libano nell'anno 83-84, giovane tenente, e continuare in tutti i teatri di guerra intenazionali Somalia, Ruanda, Bosnia, per finire nel reparto rianimazione dell'ospedale del Celio, ridotto ad una larva.
Nel 1998, già provato dalla malattia, egli stesso inoltrò una domanda per il riconoscimento della causa di servizio. Il mese scorso, dopo undici anni di attesa, ho avuto la risposta, NEGATIVA.
Per la medesima patologia della quale è morto mio marito, glioblastoma multiforme, i familiari di un altro militare deceduto hanno ottenuto il riconoscimento della causa di servizio.
Una vita dedicata allo Stato, per il quale gli uomini come mio marito, che compiono questa scelta, non esitano a sacrificare tutto, a partire dagli affetti. Undici anni di attesa, mio figlio, che ha visto morire suo padre, nel frattempo è diventato un uomo. Sono furiosa, date eco per favore ad un fatto come questo che non esiterei a definire SCANDALOSO.
Daniela Volpi
domenica 19 aprile 2009
"16 anni di silenzi sulla morte di mio figlio"
Sulla sua vicenda ci sono TRE INTERROGAZIONI PARLAMENTARI: la prima, datata
febbraio 2001, presentata dall'attuale presidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia on.BALLAMAN, la seconda del sen. MALABARBA, la terza interrogazione è a doppia firma degli on.RUGGERI e BURCHIELLARO (tutto visibile su internet).
Sulla vicenda di mio figlio vi è anche un servizio di denuncia della RAI andato in onda
nell'Aprile 2002. Sulla questione Uranio impoverito sono state istituite una commissione scientifica presieduta dal prof.MANDELLI che ha chiuso i lavori con un "eccesso statisticamente significativo di Linfomi di Hodgkin". Sono state istituite due commissioni parlamentari
di indagine che hanno chiuso i lavori con il "nesso di probabilità " cioè nel dubbio si riconsce.
oggi non ho saputo ancora nulla,voglio sapere se mio figlio è morto per la patria..!