(ANSA) - ROMA, 6 DIC - ''Perche' la magistratura deve intervenire quando esistono leggi da applicare?''. E' la domanda avanzata da Falco Accame, presidente dell'Anavafaf - un'associazione che assiste i familiari delle vittime arruolate nelle forze armate - dopo la sentenza del tribunale di Roma che ha condannato la Difesa ad un risarcimento di 1,4 milioni ai parenti di un militare morto anni fa per presunta contaminazione da uranio.
''La notizia del risarcimento concesso per uno degli ormai numerosi casi di morte che possono essere causati da uranio impoverito - dice Accame - pone il problema di fondo del perche' e' necessario che intervenga la magistratura per avere il riconoscimento di cio' a cui l'amministrazione dovrebbe provvedere applicando le leggi esistenti''. Senza contare che ''le vittime debbono sobbarcarsi le spese degli atti giudiziari per ottenere cio' che dovrebbe essere loro dovuto'' e dunque ''c'e' da chiedersi come puo' ottenere giustizia chi non dispone di sufficiente denaro per ricorrere a un legale''.