Salve, sono un maresciallo dei Carabinieri, nel 2003 ho partecipato ad una missione in Kossovo durata 8 mesi. Al mio arrivo ricordo di aver notato dei carri armati abbandonati, cimeli della guerra da poco finita. Incoscientemente feci delle foto vicino quei carri armati che sembravano intatti ad accezione della torretta che appariva separata dal carro.
Solo dopo mi spiegarono dei commilitoni che quei carri erano stati bombardati con proiettili all'uranio impoverito e per quello apparivano intatti ma con la torretta staccata, infatti i proiettili penetravano in un foro piccolissimo e facevano esplodere il carro staccando la torretta ma lasciando intatto lo scafo. Premesso cio', nel 2005 mi diagnosticarono un Gozzo Tiroideo che ho monitorato fino ad oggi. Considerato che è cresciuto fino a quasi 7 centimetri, pochi giorni fa ho subito un intervento di tiroidectomia totale.
Preciso che dal 2005 al 2008 sono stato monitorato col protocollo MANDELLI a cui avevo aderito al rientro in Patria, ma non mi sono mai stati riscontrate alterazioni nei valori tiroidei, per questo nulla è stato fatto a livello medico dalla mia amministrazione.
E' di questo giorni la notizia che, come me, tanti militari rientrati dai Balcani, hanno subito l'asportazione preventiva della tiroide (si parla del 70% dei casi esaminati). Vorrei sapere se tali notizie trovano fondamento.
Sono stato sconsigliato di intentare un riconoscimento di causa di servizio in quanto avendo i valori tiroidei nella norma (prima dell'intervento) non ci sono indicazioni cliniche circa la correlazione tra il gozzo quale causa di servizio o comunque legato a inquinamento da radiazioni nel caso specifico "sindrome dei Balcani". Vorrei avere da voi un parere o delle indicazioni sulle strade da percorrere. Sono comunque in attesa di avere l'esame istologico del gozzo asportato, unitamente ad altro nodulo piu' piccolo presente anch'esso nell'altra ala della tiroide.
Mi ritengo al momento fortunato per non aver contratto malattie piu' gravi come quelle che hanno visto anche il decesso di alcuni militari reduci da tali missioni. Ma rimango comunque convinto che la mia, anche se pur minima, menomazione sia da attribuire alla "sindrome di Balcani" che a causa di mancanza di informazione, e di idonei strumenti di protezione, ha fatto così tante vittime. Molti pensano ai risarcimenti che comunque non restituiscono la vita o la buona condotta di essa, ma per quei quattro soldi che danno nelle missioni non mi sembra che possiamo essere considerati "carne da macello".
Vi ringrazio anticipatamente per il tempo dedicatomi.