martedì 6 novembre 2012

20 ANNI NEL POLIGONO. MUORE DI TUMORE. FAMIGLIA CHIEDE DANNI ALLO STATO

“Ha perso il marito per un tumore allo stomaco che lo ha stroncato dopo anni di servizio nei poligoni militari di Nettuno e Santa Severa, in provincia di Roma. Adesso chiede i danni allo Stato insieme ai suoi due figli, rimasti per molti mesi privi di reddito”. E’ la storia di una vedova originaria, della provincia di Rieti, ma residente con la famiglia a Roma, che si e’ rivolta al legale dell’Associazione Vittime Uranio Bruno Ciarmoli.



“Sulla storia di nostro padre – racconta il figlio – molti elementi non tornano, dal servizio prestato alla malattia, al tipo di armamenti utilizzati nei due poligoni dove ha operato come tecnico per circa 20 anni”. “L’attività’ svolta dall’uomo – spiega l’avvocato Ciarmoli – consisteva, tra le altre cose, nella preparazione e nella posa in opera di bersagli nell’area in cui venivano collocate e fatte brillare mine da guerra in collaudo o in sperimentazione. Inoltre l’uomo ha prestato servizio presso il magazzino della sezione mine ed esplosivi”. “Sulla scorta di questa vicenda e di altre segnalazioni giunte all’associazione – conclude Ciarmoli - chiediamo quindi alla Commissione di inchiesta sull’uranio impoverito di approfondire le indagini sui due poligoni interessati e di fornire all’opinione pubblica le risultanze delle indagini”.