Mentre proseguono gli accertamenti sulle cause che hanno provocato i tumori ai militari italiani impiegati all'estero, sul versante 'risarcitorio e assistenziale' un passo avanti e' stato fatto con la legge n.222 del 29 novembre scorso che fornisce 'un adeguato supporto a quanti si fossero ammalati nei difficili scenari operativi fuori area'.
Lo ha sottolineato il ministro della Difesa, Arturo Parisi, nel corso della sua audizione davanti alla Commissione parlamentare d'inchiesta del Senato sull'uranio impoverito.Con la nuova normativa, ha spiegato infatti Parisi, 'il riconoscimento della causa di servizio e' gia' possibile senza che vi sia la dimostrazione scientifica del nesso di causalita'' tra patologia e uranio impoverito.
Il militare malato puo' essere infatti inserito nella categoria delle 'vittime del dovere', con i benefici che ne derivano e che sono stati 'quasi interamente' parificati a quelli delle vittime del terrorismo. Il provvedimento ha una copertura finanziaria di 173 milioni di euro.