sabato 8 dicembre 2007

URANIO: PARISI;AMMALATI 312 MILITARI MISSIONI, 77 MORTI

1.703 TOTALE SOLDATI CON TUMORE IN 11 ANNI

Sono 312 i militari italiani che si sono ammalati di tumore maligno negli ultimi 11 anni (1996-2006) nei Balcani, in Iraq, Afghanistan e Libano; 77 di questi sono morti. Il numero complessivo dei militari malati di tumore, tra impiegati in missione e non, e' invece di 1.703. Sono questi gli ultimi dati in possesso della Difesa: il ministro Parisi li ha comunicati oggi al Senato, davanti alla Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito. Ma c'e' gia' chi parla di dati 'al ribasso'.

Che i numeri siano ancora parziali, in realta', lo ammette la stessa Difesa, che ha incontrato 'estrema difficolta'' a raccogliere in poco tempo dati 'sparsi in varie articolazioni, di cui alcune soppresse, con gli archivi sigillati e trasferiti ad altri enti'. Il risultato di questo lavoro (in attesa di creare una 'organizzazione centralizzata e informatizzata') e' un bilancio di soldati morti o ammalati piu' pesante di quello fornito in precedenza dallo stesso Parisi, che davanti alla Commissione aveva parlato di 255 casi, con 37 morti, tra i militari in missione - contro i 312 e 77 di oggi - e di 1.682 malati in totale (1.703).

'Difformita' - ha spiegato il ministro, con particolare riferimento alle missioni - dovuta soprattutto al fatto che alcune decine di malati o morti per tumore allora indicati nell'elenco dei militari che non avevano preso parte alle missioni, invece vi avevano partecipato'.
Ma perche' solo Balcani, Iraq, Afghanistan e Libano? 'Per ragioni di studio' e perche' e' li' che 'si pensa sia stato fatto uso di armamento all'uranio impoverito', ha spiegato Parisi. Che comunque ha rassicurato: 'questo e' solo il primo e principale campo su cui indagare, ma non significa che si intende trascurare anni o situazioni che non risultino in questi limiti'. Perche', ha ripetuto il ministro, 'la Difesa non ha nulla da nascondere, ne' ha interesse a nascondere nulla'.

E comunque - ha aggiunto Parisi, facendo per la prima volta questo raffronto - la percentuale dei militari che si e' ammalata di tumore dopo aver partecipato a missioni e' inferiore a quella della popolazione maschile italiana. Si tratta di 'dati e comparazioni molto grezzi', ha premesso il ministro, ma e' un dato di fatto che nel quinquennio 2002-2006 sono stati 216 su 56.600 i militari italiani impiegati all'estero che si sono ammalati, 'con una incidenza di 380 casi ogni 100.000'.

Uno studio effettuato in base ai dati dell'Airt (Associazione italiana registri tumori) sul totale della popolazione maschile italiana per il quinquennio 1998-2002, indica invece che 'in media vengono ogni anno diagnosticati nel nostro Paese 754 casi ogni 100.000 abitanti'.

I dati forniti da Parisi sono 'molto preoccupanti, ma ancora incompleti', ha detto Felice Casson (Pd), componente della Commissione d'inchiesta, che ha chiesto di sentire i direttori del Sismi che si sono succeduti dal '96 al 2006 soprattutto per capire dove sono state usate munizioni all'uranio. Un tipo di 'armamento che non e' mai stato utilizzato dalle Forze armate italiane', ha ribadito Parisi. Ma proprio oggi un militare malato sentito da Sky ha detto: 'nel '99 anche noi lo impiegammo in Kosovo'.

L'informativa di Parisi non ha soddisfatto Falco Accame, presidente di una delle associazioni piu' attive su questo fronte, secondo cui 'non si tiene conto dei casi di morte e malattia nella guerra del Golfo del '91, in Somalia nel 1993, nei poligoni di tiro a partire dal 1977, dei civili e del personale in congedo e delle altre gravi malattie diverse dai tumori'.