DI STANISLAO. -
Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
l'Associazione vittime uranio ha recentemente denunciato altri casi di malattia tra i militari italiani per possibile contaminazione da uranio impoverito;
quello di A.G. brigadiere dei carabinieri di Lucca, attualmente in servizio alla compagnia dei carabinieri di Pisa, è uno dei quattro nuovi casi di malattia tra i militari italiani per possibile contaminazione da uranio impoverito;
tali casi sono stati denunciati attraverso il blog Vittimeuranio.com e il brigadiere scrive una lettera nella quale spiega che nel 2006 è stato in missione in Kossovo, nella zona di Diakovica con incarichi che lo vedevano quotidianamente impegnato presso la popolazione locale, in municipalità e villaggi, nei quali è ampiamente dimostrato vi siano stati effettuati bombardamenti con uranio impoverito;
alla fine del 2008, racconta, a due anni e 4 mesi dal rientro dalla missione, nell'ambito dei controlli previsti dal protocollo Mandelli, gli è stato diagnosticato un polipo adenomatoso villoso con infiltrazione dell'asse connettivo vascolare, in trasformazione maligna (adenocarcinoma) al sigma, quindi operato con una resezione del sigma di circa 10 centimetri. Nello stesso periodo, poiché lamentava una crescente difficoltà a deglutire, effettuando un'ecografia dei tessuti molli e del collo, gli veniva diagnosticato un macro nodulo tiroideo delle dimensioni di oltre 4 centimetri (anche questo operato nel 2010 con tiroidectomia totale). A seguito di tali patologie, nell'ottobre del 2009 inoltrava istanza di riconoscimento della causa di servizio;
nel mese di agosto 2011 il Ministero della Difesa - continua il brigadiere - informava che la commissione di verifica sulle cause di servizio aveva dichiarato che le patologie «non risultano dipendenti da fatti di servizio», fornendo ai sensi di legge 10 giorni per fornire ulteriore documentazione, dopodiché sarebbe stato messo formale provvedimento definitivo negativo;
il brigadiere richiede copia del rapporto e si accerta l'Arma aveva omesso di indicare i servizi svolti, la loro natura e soprattutto le zone interessate nell'area limitandosi a riferire le date in cui era stato in Kossovo;
alla luce di ciò il 25 di agosto 2011 il brigadiere chiede al Ministero la sospensione e procastinamento di 40 giorni del provvedimento, quindi chiede di conferire con il Comandante generale dell'Arma carabinieri, al fine di poter richiedere un suo intervento per far integrare il citato rapporto informativo;
il 3 ottobre, ha inviato un'istanza di riesame con nuovi elementi e carte delle zone dichiarate a rischio dalla Nato. Il 20 ottobre è stato ricevuto dal capo del 1° reparto del comando generale dell'Arma generale di brigata Angelo Agovino, che ha riconosciuto «l'anomalia» nella compilazione dei rapporti informativi dei militari;
gli è stato quindi consigliato di presentare una nuova istanza di causa di servizio ai sensi della legge n.266 del 2005, nonché di attendere un po' di tempo prima di eventuali azioni, ma ancora non riceve alcuna notizia;
di recente sempre sul blog Vittimeuranio.com appaiono anche G.P. di Scafati, militare presso la caserma di San Giorgio a Cremano (Napoli) di 37 anni affetto da una grave forma di cancro che interessa i bronchi e la pleura, F.R. di Sassari, 33 anni, che ha subito l'asportazione di un testicolo, di un rene e di linfonodi, ma anche un trapianto di cellule staminali dopo aver prestato servizio nel '96 nel poligono interforze di Salto di Quirra, in Sardegna ed infine M.C., maresciallo dell'Aeronautica di 37 anni, di Lecce, ma in servizio a Roma, che combatte contro un linfoma di Hodgkin scoperto recentemente e per caso dopo una missione in Kossovo nel 2002;
l'avvocato dell'Associazione dichiara che in molti casi gli organi della Difesa hanno negato qualsiasi forma di risarcimento, in quanto le patologie non sono risultate dipendenti da causa di servizio, ma in alcuni casi commissioni di verifica diverse hanno dato esiti contrastanti, così come sembrano contrastare le numerose norme che dovrebbero regolare la delicata materia;
secondo l'associazione i militari malati sono oltre duemila, più di 200 infine quelli deceduti negli ultimi anni -:
se il Governo sia a conoscenza degli episodi citati in premessa e se non ritenga di dover dare spiegazioni in merito;
se e come il Governo intenda intervenire per fornire assistenza concreta a tutti i militari malati. (4-14260)